Io la percepisco così...
Impotenza nel non poter esprimersi come si desidererebbe... denotata dalla mancanza di tratti somatici e arti superiori, che oltre a dare un senso di protezione impossibile [come ha giustamente detto KoA], sono uno degli emblemi principali della gestualità - e in questo caso, una gestualità impossibilitata.
Il Mento e il Corpo stesso sono rivolti verso il bastone ricurvo... come se esso stesse giostrando alchimicamente la figura simil-umana... come se la stesse obbligando in quella direzione, in una sorta di pseudo-costrizione fisica.
Le Piramidi che aleggiano danno senso di vuoto, come se aleggiassero soffocanti nell’aria, più che aleggianti in libertà; e le vedo come se “gongolassero” in un certo qual modo della brutta situazione in cui si trova il fantoccio.
Solitudine forzata... Esilio in un luogo tanto lontano, quanto freddo, [denotato dal largo utilizzo di colori freddi per la maggior parte dell’opera che, seppur alternati da colori caldi, risaltano molto di più di questi ultimi, forse per la scelta della posizione visuale dell’opera stessa]
Le Gambe carbonizzate... un’ ulteriore costrizione... ciò che rimane di probabili arti inferiori; e gli “stecchini abbrustoliti” che restano, denotano un grande senso di fragilità, oltre che ad una spiccata impossibilità di movimento...
Come cadere senza possibilità – o volontà – di rialzarsi, poiché ciò che rimane di quanto un probabile fuoco ha corroso, non reggerebbe nessun Peso più.
O forse ci si è solo arresi a questa Verità. Come qualcosa che si sa per certo che non potrà più ricostruirsi, che non potrà mai più essere com’ era prima... se magari non si cambia prospettiva, prima, nell’osservare le cose e ribaltarle a proprio piacimento.
I Sette Elementi che ricordano delle molecole, sono come spettatori freddi, impassibili ed immobili; una dunetta è messa in una prospettiva tale da far credere che essi stiano celando la loro presenza, che stiano guardando di nascosto la figura umana.
Ed essa pare non volerci nemmeno fare caso, non ha occhi per vedere, ne orecchie per sentire... ne nessun altro senso... forse le rimane solamente il Sesto... poiché buona parte della sua volontà, delle sue possibilità percettive, sono attirate dal Bastone ricurvo.
La distorsione di esso, poi, può voler dire che sta faticando ad esercitare il suo potere... oppure è una distorsione fine a se stessa, come a voler simboleggiare [aiutato anche dall’uso del Nero] la figura dell’antagonista per eccellenza, ricurvo sulla sua preda, vicino e sovrastante.
E inevitabile.
Per non parlare del punto luminoso - esterno al punto visivo - che crea delle ombre per ogni oggetto... e che non si sa dove sia, in Realtà...
Il Tutto...
Mi da senso di abbandono, di perdita del coraggio necessario per affrontare il Nero che ci opprime [Nero inteso quì come Male, problemi e via dicendo];
Realtà parallele e agonizzanti, elettricità statica, come se si stesse preparando un temporale, nonostante il Cielo non ne minacci uno, in apparenza;
Vicolo Cieco: anche se l’opera è focalizzata su uno spazio aperto, a me da l’idea di un’ isoletta di 3 metri quadri, che aleggia nel Vuoto. Di conseguenza estrema Solitudine.
Estrema soggezione da un controllo malvagio che non si sa come distruggere...
E...
Ok... potrei benissimo andare avanti, ma mi fermo, che mi sa che... ho scritto un po’ troppo!!! XD
Appena ho un secondo, vado a presentarmi nel topic delle presentazioni!^__^
Ah... e complimenti per l’Opera, molto-molto comunicativa...
E per il Forum, ovviamente!
WWAAAAAAAAAATTTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!! XD
Edited by Ka!!! - 7/4/2006, 12:44